A proposito della raccolta di studi dedicati a manlio bellomo

AutorEnma Montanos Ferrín
Páginas1156-1161

Page 1156

Publico en la versión original italiana, con el añadido de algunas notas, el texto de mi intervención en la Facoltà di Giurisprudenza de la Università de Catania el 18 de diciembre de 2004 con ocasión de la presentación de los escritos dedicados a Manlio Bellomo. Las 127 contribuciones están distribuitas en cinco volúmenes y han sido publicadas con el título ´Panta reiª. Studi dedicati a Manlio Bellomo (Il Cigno Edizioni, Roma 2004).

Los ´Studiª han sido promovidos por Kenneth Pennington (Catholic University of America, Washington D.C.), Emma Montanos Ferrín (Universidad de La Coruña), Orazio Condorelli (Università di Catania) y han sido editados por este último. Están patrocinados por un ´Comitato d'onoreª compuesto por los professores S.E.R. Péter card. Erdö (Arcivescovo di Esztergom-Budapest, Primate d'Ungheria), James A. Brundage (University of Lawrence, Kansas, USA), Ennio Cortese (Università ´La Sapienzaª, Roma), Antonio García García (Pontificia Universidad de Salamanca), André Gouron (Université de Montpellier), Peter Landau (Universität München), Anne Lefebvre-Teillard (Université de Paris II, Panthéon-Assas), Domenico Maffei (Università ´La Sapienzaª, Roma), Federico Martino (Università di Messina), Víctor Tau Anzoátegui (Universidad de Buenos Aires).

Los ´Studiª han sido presentatos en Catania por los professores Ennio Cortese (Università ´La Sapienzaª, Roma), Gerhard Dilcher (Universität Frankfurt am Main), Peter Landau (Universität München), Emma Montanos Ferrín (Universidad de La Coruña), Federico Martino (Università di Messina), Kenneth Pennington (Catholic University of America, Washington D.C.).

Nell'anno 1993 ho avuto buona sorte: perché in quell'anno sono stata invitata a tenere due lezioni per la International School of Ius Commune del Centro Ettore Majo- Page 1157rana di Erice (Sicilia/Italia), scuola fondata e diretta da Manlio Bellomo, scuola già celebre allora e oggi ancora di più.

Fin dal primo impatto sono rimasta affascinata dall'impianto metodologico che Manlio Bellomo propugnava e praticava per un rinnovamento storiografico nel campo di studi relativo al passato giuridico d'Europa.

Poi, negli anni successivi, ho continuato a seguire le lezioni ericine e mentre partecipavo ai vivaci e produttivi dibattiti della International School mi andavo proponendo di assumermi la responsabilità di impegnare le mie forze nella medesima linea metodologica che tanto mi convinceva e mi attirava. Ne sono derivati alcuni miei lavori: oltre ad alcuni articoli su temi specifici 1, penso soprattutto alla riscrittura radicale di un mio insoddisfacente anteriore manuale, sicché alla fine degli anni '90 ho potuto pubblicare una mia Historia del Derecho y de las Instituciones de España 2, come storia che per la prima volta nella storiografia del mio Paese è inquadrata nel contesto dell'intera Europa.

Nell'insieme di questi miei lavori è stata determinante la posizione scientifica di Manlio Bellomo, centrata sull'osservazione fondamentale di un'Europa che per secoli ha avuto un diritto comune, almeno fino all'età delle codificazioni 3.

Si tratta di uno scenario scientifico poco noto in España, poiché molti storici del diritto di lingua spagnola, ancora fino agli ultimi decenni del '900, hanno considerato la realtà iberica senza tenere in conto le connessioni col resto d'Europa. Sebbene con tutta evidenza la España non sia un'isola circondata da un oceano deserto, tuttavia si è ignorato che ogni diritto locale è vissuto per circa sette secoli all'interno di un complesso mondo giuridico comune, dentro il quale ha sviluppato le proprie peculiarità territoriali e sociali.

Vi è di più. Come è noto, la monarchia spagnola incorpora il Nuevo Mundo nel seco lo XVI in virtù delle bolle pontificie alessandrine. Nella nuova situazione politico-amministrativa si adottano le stesse istituzioni di governo che esistevano in Castilla e queste castigliane si connettono e si intrecciano con le istituzioni dei nuovi regni d'oltre mare.

Qui si apre un altro capitolo dell'influenza che Manlio Bellomo ha avuto sulla storiografia giuridica spagnola. È un capitolo che è andato disegnandosi e maturando Page 1158 negli ultimi tempi, imponendosi nel giro di pochi anni come nuovo e importante impianto di ricerca scientifica e di riproposizione dei problemi tradizionalmente trattati dalla storiografia sul derecho indiano. Il nuovo impianto è sembrato tanto innovativo da indurre il celebre ´Instituto Internacional de Historia del Derecho Indianoª l'illustre studioso come proprio membro numerario.

Vediamo di che cosa si tratta. La vicenda storiografica comincia a La Coruña, nel corso delle III Jornadas de Ius Commune (13-14 marzo 1997), quando Manlio Bellomo avvia con i colleghi presenti un serrato dibattito sulla necessità di rivedere il tradizionale significato che la storiografia spagnola è solita attribuire all'espressione ius commune. Secondo Bellomo per ius commune non può intendersi il testo delle Siete Partidas, ma...

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