Professione Cyberlawyer.

AutorMarco Pierani
CargoPraticante avvocato in Ancona e Bergamo e ricercatore presso l'Università di Milano

Documento Originalmente editado en:

http://www.diritto.it/articoli/informatica/pierani.htm

Con autorizacion del autor.

"Chi ha messo un televisore sulla mia scrivania ?!", tuonò l'austero principe del foro rivolgendosi a suo nipote. "Si, in effetti all'inizio è stata un po' dura", ricorda Piero Fornaciari (28 anni), giovane avvocato, ultimo in ordine anagrafico ad entrare nello studio di famiglia, dove, al suo ingresso, ha portato con sé tutto il proprio bagaglio di conoscenze informatiche: "Sembrava una lotta contro i mulini a vento, ma ora tutti riconoscono la grande utilità della rete interna e dell'accesso ad Internet".

Il caso dello Studio Fornaciari di Reggio Emilia è emblematico di una categoria, quella degli avvocati, che si sta molto velocemente accorgendo dell'importanza di Internet e dei moderni strumenti informatici e telematici.

Da una parte è immensa, infatti, l'offerta di informazioni a carattere giuridico reperibili nel web o attraverso newsgroups e mailing-lists, tanto da rendere questi strumenti ormai imprescindibili per il giurista che voglia tenersi sempre aggiornato praticamente in tempo reale.

D'altra parte la possibilità di collaborare con colleghi e corrispondenti via e-mail, scambiarsi testi di comparse, ricorsi e conclusionali sui quali si può lavorare a quattro, sei, otto mani senza la necessità di spostarsi fisicamente e rimanendo comodamente seduti davanti al proprio pc, rende l'attività professionale più agevole ed avvincente.

Per non parlare poi della recentissima corsa alla pagina web scattata dopo la riforma del codice deontologico forense, grazie alla quale ora gli avvocati possono farsi pubblicità online. Così recita il nuovo articolo 17:

E' consentito all'avvocato dare informazioni sulla propria attività professionale, secondo correttezza e verità, nel rispetto della dignità e del decoro della professione e degli obblighi di segretezza e di riservatezza.

L'informazione può essere data attraverso opuscoli, carta da lettera, rubriche professionali e telefoniche, repertori, reti telematiche, anche a diffusione internazionale.

E' consentita l'indicazione nei rapporti con i terzi di propri particolari rami di attività

Sebbene sia tuttora molto discusso se nell'espressione dare informazioni sulla propria attività professionale si possa far rientrare una vera e propria attività pubblicitaria, non appare, invece, possibile negare l'evidenza del fatto che le pagine web degli studi legali continuano a moltiplicarsi come funghi e risulta, in effetti, impossibile fornirne una precisa stima. In base ad uno studio effettuato da Guida al Diritto nell'ottobre 1999, subito dopo la modifica, utilizzando il motore di ricerca www.virgilio.it e la parola "legale" comparivano 328 siti (anche se non tutti corrispondenti a studi legali), ebbene oggi la stessa ricerca da come risultato 500 siti!

Ma, al di là di questo generale e repentino interesse nei confronti di Internet, che potrebbe in alcuni casi rivelarsi effimero e dettato dalla moda del momento se non metabolizzato a dovere, vi è chi, invece, sul connubio tra telematica e diritto ha fondato la propria scelta professionale. Sono i Cyberlawyers, giovani e tutti desiderosi di esercitare la professione in modo innovativo e stravolgendo gli schemi, anche se ognuno alla propria maniera e secondo le proprie prerogative personali.

Qui di seguito, attraverso brevi interviste con alcuni personaggi di spicco, cercheremo, senza alcuna aspirazione di esaustività, di individuare e delineare le diverse tipologie di Cyberlawyers presenti oggi in Italia:

1) IL MANGING PARTNER DELLA LAW FIRM ITALIANA IT ORIENTED

1.1 - Incontriamo per primo Stefano Sutti (39 anni) managing partner dell'omonimo studio ipertecnologico www.sutti.com con sede principale in Via Montenapoleone a Milano, definito recentemente "l'avvocato d'affari più tecnologico d'Italia".

Cosa significa per Lei essere un Cyberlawyer e come interpreta tale professione ? "Mah, significa soprattutto utilizzare strumenti all'avanguardia per il mio lavoro, ed in secondo luogo fornire servizi legali tecnicamente competenti al settore dell'information technology e delle TLC". Quali sono i settori specifici all'interno dell'IT Law che predilige e che pensa potranno essere trainanti nel futuro? "Contratti di joint-ventures tecnologiche e di trasferimento di tecnologie, contenzioso giudiziale ed arbitrale con riguardo ad appalti di servizi in materia, contratti di licenza, consulenze in materia di e-commerce e di sicurezza informatica".

Lo Studio Sutti conta oggi 33 avvocati, sedi a Londra e a Tokyo, ed è, tra le maggiori Law Firms italiane, sicuramente quella più IT oriented.

1.2 - Anche altri studi "tradizionali" di grosse dimensioni cominciano, tuttavia, a guardare ad Internet con estremo interesse, un esempio è dato dallo Studio Legale Tonucci www.tonucci.it , e ce ne da conferma lo stesso Mario Tonucci (52 anni), di Roma, managing partner dell'omonimo studio che ha sedi anche a Milano, Parigi, New York e Tirana, e, complessivamente, conta circa cento professionisti. "Nella gestione dello Studio assume una rilevanza decisamente strategica l'impiego di strutture tecnologiche ed informatiche avanzate, con un duplice vantaggio: per...

Para continuar leyendo

Solicita tu prueba

VLEX utiliza cookies de inicio de sesión para aportarte una mejor experiencia de navegación. Si haces click en 'Aceptar' o continúas navegando por esta web consideramos que aceptas nuestra política de cookies. ACEPTAR