La Circolazione di culture costituzionali estere nel triennio "Giacobino" in Italia

AutorFernanda Mazzanti Pepe
CargoCatedrática de Historia de las Instituciones Políticas en la Facultad de Ciencias Políticas de la Universidad de Génova
Páginas305-312

La Circolazione di culture costituzionali estere nel triennio "Giacobino" in Italia1

    Fernanda Mazzanti Pepe Catedrática de Historia de las Instituciones Políticas en la Facultad de Ciencias Políticas de la Universidad de Génova. Su actividad investigadora ha girado en torno a la historia constitucional entre el fin del Antiguo Régimen y el advenimiento del liberalismo, desde una perspectiva primordialmente comparada, con particular hincapié en la circulación de los modelos constitucionales. Entre sus más recientes publicaciones destacan: Profilo istituzionale dello Stato italiano. Modelli stranieri e specificità nazionali (1848-1922), Roma, Carocci, 2004; Culture costituzionali a confronto. Europa e Stati Uniti dall'età delle rivoluzioni all'età contemporanea, Genova, Name, 2005.


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  1. Considerato che poco più di un decennio separa il costituzionalismo di fine settecento da quello che elaborerà le costituzioni di Cadice e di Palermo e poco più di un ventennio -lo spazio, cioè, di una sola generazione- da quello che, nel Risorgimento italiano, assumerà a modello privilegiato la costituzione di Cadice, gli spunti di riflessione che proporrò qui sulla categoria del "giacobinismo", nell'ottica di una revisione della tradizionale partizione democratico/moderato, potrannoPage 306 assumere, sul piano del metodo e delle ipotesi di lavoro, una valenza preliminare al tema del Convegno.

  2. Un costituzionalismo, quello del triennio, di impronta francese, ma in cui erano tutt'altro che assenti le suggestioni provenienti dalla cultura costituzionale inglese e, soprattutto, americana.. Se ci si pone sul terreno delle culture costituzionali, la prima questione da affrontare è quella relativa a "quale" cultura francese si facesse riferimento, e a quali "ibridazioni" potesse dare origine la circolazione di diversi modelli costituzionali. La tesi che proporrò qui, attraverso l'esame dei casi emblematici di Francesco Mario Pagano e di Giuseppe Compagnoni, è che la cultura costituzionale della rivoluzione francese esercitò la sua influenza non tanto o non solo nella sua versione "giacobina", quanto in riferimento a quell'"alternativa girondina", da me individuata, ormai quasi un decennio fa, in una monografia su Brissot, come specifico modello costituzionale, alternativo appunto ai caratteri che il costituzionalismo francese andava assumendo2.

  3. Pagano, nel suo progetto per la costituzione della Repubblica napoletana del '99, afferma di essersi limitato a ricalcare la costituzione della "madre repubblica francese". In realtà i "pochi cangiamenti", le "alcune modificazioni o aggiunzioni"3 apportate alla costituzione dell'anno III sembrano tutt'altro che irrilevanti: esse sono invece tali da stabilire profonde differenze dal modello adottato4.

  4. Occorre ricordare, per cogliere il senso di queste differenze, le precedenti riflessioni svolte da Pagano nei Saggi Politici, usciti in prima edizione tra il 1783 ed il 1785. Qui, in tema di diritti civili e politici, appaiono evidenti, e non modificate nella seconda edizione del 1791-92, le consonanze con il modello inglese, per il primato affidato ai primi rispetto ai secondi e per l'individuazione delle finalità e dello stesso principio di legittimazione degli Stati nella difesa appunto dei diritti civili , i soli naturali ed appartenenti a tutti.

  5. Vi emerge però anche l'idea della necessità di una costituzione scritta: un nuovo concetto di costituzione si affianca così a quello più tradizionale di "leggi fondamentali". Una costituzione scritta è reputata infatti un imprescindibile carattere affinché la "legge fondamentale" possa dar origine ad un "regolare governo"5. Una prospettiva che non poteva non provenire dagli eventi di oltreatlantico, che gli erano ben noti, non solo perché nel 1784 era uscita sulla Scelta Miscellanea, cui egliPage 307 collaborava, un'ampia e dettagliata relazione sulla Costituzioni degli Stati Uniti , ma soprattutto perché, più in generale, l'esempio degli Stati Uniti, dall'età di Franklin e Filangieri aveva non poco influito sul pensiero politico meridionale6.

    6. Nel 1782 erano inoltre uscite le Observations del Mably sulle costituzioni americane; e nell'introduzione ai Saggi Pagano inserisce questo autore tra i pochi grandi maestri degni di esplicita menzione, pur non in riferimento a questa pubblicazione, ma al suo studio "filosofico" della storia, alla ricerca dei nessi tra politica e morale7. Molti sono gli elementi di contatto con Mably che emergono già nei Saggi, a partire dalla stessa impostazione di fondo, alla ricerca di una aurea mediocritas sul piano politico, realizzabile con una "prudenza" che induce a diffidare di un innaturale volontarismo morale e politico, e dunque a privilegiare forme di governo "miste" o bilanciate. Lo stesso tema dell'eguaglianza delle condizioni, che ha avuto anche letture di tipo giacobino, è recepito più correttamente da Pagano come aspirazione ad una "giusta ripartizione delle ricchezze", che dovrebbe caratterizzare ogni "regolare governo" (ogni governo che abbia delle "règles", avrebbe detto Mably) . Gli echi di questa influenza mabliana persistono anche nel progetto costituzionale del '99: non a caso, potremmo dire, dato che nel triennio figurano a Napoli ben tre traduzioni dei Droits et devoirs du citoyen di Mably. E, possiamo aggiungere, la diffusione delle traduzioni di Mably, già ampia a partire dagli anni '60, si intensificò nel triennio: accanto ad una prevalente attenzione per i Droits, figura anche, nella Repubblica ligure, una edizione che si annuncia come traduzione completa delle opere ( ma che non riuscì ad esserlo), in cui non figurano i Droits ma altre opere significative come il De la législation o i Principes de morale8.

  6. Nel progetto di Pagano i Tribunali di Censura sono singolarmente simili all' istituzione della Censura prospettata da Mably , destinata a "prendre les moeurs sous sa protection" e collegata ad una attiva azione di educazione pubblica9. I tribunali proposti da Pagano, incaricati di vegliare sui costumi per salvaguardare la "virtù repubblicana", sono collocati nello stesso titolo della Costituzione in cui figura anche l'educazione pubblica. Anche l'altra "aggiunzione" al modello francese, l'Eforato , pensato come "Tribunale supremo che abbia la custodia della Costituzione e della libertà", presenta qualche affinità con quel "corps toujours subsistant quiPage 308 conserve...

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